Serie B
Videoton Crema, la matricola è diventata terribile
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Primo tempo da stato confusionale per il Città di Asti che vede allungare nettamente il Videoton Crema e non lo riprende più
Il Videoton Crema è ufficialmente la sorpresa del campionato. Sbanca il Palasanquirico e infligge la prima sconfitta al Città di Asti sotto la gestione di Alessio Battaia. Come da nostra anteprima l’ex allenatore del Monza compare per la prima volta in distinta, ma l’approccio alla gara non è di certo da inserire nel libro dei ricordi. Merito del Videoton, capace di ingigantire tutte le amnesie di Fiscante e compagni. Nei padroni di casa, la fase di non possesso palla stenta ad essere accettabile così quanto i lombardi si affacciano dalle parti di Tropiano, sono spesso letali. L’estremo difensore astigiano, inoltre, è in uno stato confusionale tale da dover chiedere il cambio durante il primo tempo. Tosetti prima lo scavalca con un pallonetto delizioso, poi Pagano per due volte da fuori lo trova poco reattivo e infine la sfera gli sfugge per anticipare il pivot su un’imbucata di Maietti. La traversa di Villa sancisce la supremazia ospite e lo 0-4 con cui si va negli spogliatoi, è una salita quasi impossibile da scollinare.
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Nel momento in cui si è toccato il fondo, il Città di Asti è abile a scaldare il Palasanquirico con una prestazione esatta antitesi della prima frazione. L’operazione rimonta, inizia dal diagonale vincente di Rudy Mendes, per poi passare dalla mossa del portiere di movimento che manda in crisi gli ospiti. Bastano nove secondi per rimettere incredibilmente tutto in gioco: vedi l’autorete di Lopez e successivamente il siluro di Fiscante che condisce in questa maniera una prestazione da applausi. Il cronometro dice che c’è tutto il tempo per firmare l’impresa, ma l’espulsione diretta di Mendes arriva sul più bello. Fazio è in tribuna fermato dall’influenza, mentre Maschio, Torino e Banzato trovano un minutaggio molto ampio rispetto al passato, Ongari viene sacrificato come pivot, ma tutto questo non basta per subire il secondo semaforo rosso consecutivo. La sirena fa esplodere la gioia di Fabio Uccheddu, in apnea per tutta la ripresa un po’ com’è tutti i suoi ragazzi. La classifica parla da sola e sorride alla matricola terribile.