Nazionale Femminile
Marfella e il futuro della match analysis: «Ci sono enormi margini di crescita»
Iniziamo a scoprire la match analysis con Davide Marfella, la cui figura di video-analista ha assunto un ruolo importante all’interno dello staff nazionali
Ex portiere di calcio a undici e calcio a cinque, allenatore di successo e da qualche anno “guru” della match analysis per tutte le nazionali azzurre: la sintesi estrema della carriera di Davide Marfella racchiude molto di un personaggio a tutto tondo, profondo conoscitore del calcio a cinque nei suoi dettagli. Dettagli che sono elemento fondante della Video Analysis, di cui Marfella è tra i massimi esperti a livello italiano, non a caso scelto dalla Federazione come collaboratore tecnico di tutte le selezioni all’interno di un gruppo di lavoro facente capo all’area Match Analysis del Club Italia, il cui responsabile è Antonio Gagliardi. Un lavoro meticoloso al fianco del Commissario Tecnico Menichelli ma anche del resto dello staff, ovvero allenatore in seconda, allenatore dei portieri e preparatore atletico, sia durante gli allenamenti che nell’analisi delle gare, così come nello studio degli avversari. Il materiale dei tagli video estrapolato da Marfella viene successivamente analizzato insieme allo staff e poi tocca al Commissario Tecnico scegliere che cosa mostrare alla squadra. Un settore che però in Italia è ancora poco sviluppato, altro evidente margine di crescita per il calcio a cinque.
Da quanto tempo ti occupi di video e match analysis?
«Dal 2009. Ho iniziato quando ero selezionatore dalla Rappresentativa Universitaria di Cagliari (nel 2010 ci siamo laureati campioni d’Italia a Campobasso). Poi nel 2011 il salto di qualità. Ho fatto un esperienza nel campionato professionistico di “Segunda Division” in Spagna. Sono stato ingaggiato dall’Hotel Plaza Andorra per fare l’allenatore in seconda e per occuparmi della Video Analisi».
Da quanto tempo per le Nazionali?
«La chiamata della FIGC è arrivata nel luglio 2013. Prima come video analista della Nazionale A Maschile, poi si sono aggiunte la Femminile, l’Under 17 sia maschile che femminile e l’Under 19 maschile».
Come mai ti sei appassionato a questo settore dopo il percorso da giocatore e allenatore?
«Mi ha sempre affascinato analizzare la tattica e lavorare sui numeri e sulle statistiche. Alla fine sono riuscito a farlo diventare un lavoro».
In cosa consiste, sostanzialmente, il tuo lavoro?
«Il lavoro è molto vasto. Spazia dall’occuparsi delle riprese video degli allenamenti fino alle riprese video delle partite. Inoltre mi occupo di reperire i video delle squadre avversarie. Dopodiché, i video vanno analizzati. Cioè con un programma professionale specifico per la video-analisi, effettuo dei “tagli” video per estrapolare situazioni tattiche o individuali da correggere. Inoltre dalle analisi video faccio “l’analisi quantitativa” e cioè un analisi statistiche della squadra, degli avversari e dei singoli giocatori».
Quanto è diffusa la match analysis in Italia? E nel resto del mondo invece?
«Sicuramente in Italia non è diffusa come in altri paesi. Ma comunque inizia a rivestire una certa importanza. In ogni caso dipende anche dalla disciplina. Per esempio basket e volley in Italia sono avanti rispetto al calcio ed al futsal. All’estero sono più avanti in tutte le discipline oltre al calcio: hockey su prato, rugby, pallamano, ecc…».
Pensi sia più utile l’analisi degli allenamenti o delle partite?
«In maniera diversa ma sia la Training analysis che la Match analysis, hanno grande utilità».
Come vedi il futuro della match analysis? Diventerà di utilizzo comune secondo te?
«Il futuro è roseo. Già sono stati fatti passi da gigante ma ancora ci sono molti margini di miglioramento».