Editoriale
La nostra Serie C1 ha bisogno di facce nuove
Sarà la Serie C1 dei grandi vecchi o quella dei volti nuovi? Da stasera inizieremo a scoprire se sarà la stagione del ricambio generazionale
Non manca molto, ancora poche ore per attendere il via del campionato 2018-2019 di Serie C1 di Piemonte e Valle d’Aosta. Da oggi il venerdì sera non sarà più il giorno dedicato all’organizzazione del weekend, ma quello per cercare di mettere in pratica quanto provato e riprovato nelle sedute di allenamento. Sarà una Serie C1 con parecchie novità, con la speranza che anche il parquet ci regali qualche sorpresa. Magari un volto nuovo oppure un talento sconosciuto che si metta in vetrina. Il futsal in generale ha bisogno di questo, soprattutto quello piemontese. C’è bisogno di respirare un’aria diversa e di innovazione. Il nuovo che avanza fatica a decollare. Il binomio giovani e futsal spesso stona, in quanto l’approccio alla disciplina e la sua concezione non è corretta. Fatica, applicazione, sudore sono le fondamenta per poter salire sul palcoscenico della serie C1 e rimanerci. Si chiede agli allenatori di avere il coraggio di puntare sui giovani, ma questi ultimi devono anche mettersi nelle condizioni per poter essere i prescelti. E’ normale che giocatori dal curriculum importante, che hanno fatto la storia del calcio a cinque piemontese, riescano ancora oggi a fare la differenza? La carta d’identità è eloquente, ma si intravedono con fatica i prospetti in grado di poterli sostituire. Daniele Granata e Andrea Licciardi, tanto per citarne due, sono forse alieni del calcio a cinque? Hanno certamente avuto il grande pregio di non voler mai smettere di imparare nella loro gloriosa carriera e adesso stanno raccogliendo quanto seminato in passato. Forse a questa nuova generazione manca proprio la pazienza e la volontà di non sentirsi mai arrivati. Se, per esempio, il neo bomber del Pasta non dovesse concorrere per vincere la prossima classifica dei marcatori, allora vorrebbe dire che qualcosa sta veramente cambiando. Magari lasciando spazio alla definitiva consacrazione del suo compagno Gabriele Pierro, uno che quando calcia (e bene) non fa differenza che utilizzi il destro o il sinistro. Ma il nome del futuro, e speriamo anche del presente prossimo, potrebbe essere quello, perché no, di Edoardo Airaudi, stella classe ’99 del Val d’Lans dotato di un fiuto del gol fuori dal comune: l’anno passato fu capocannoniere del campionato Under 19 (davanti a un certo Francesco Itria…) e già si mise in luce nel massimo campionato regionale. Alle sapienti mani di Eugenio Parvopasso la gestione del suo minutaggio e della sua maturazione, con la fondata certezza che lo vedremo spesso e volentieri nei nostri tabellini dei marcatori.