
Aggressione dopo il calcio di inizio - www.FutsalNews24.com
Terribile aggressione a sfondo sessista in Italia: la vittima è un arbitro, frasi shock.
Dirigere una partita di una qualsiasi serie calcistica non è un compito facile. Capita spesso che l’operato degli arbitri sia messo in discussione dagli esperti, dai tifosi infuriati per un rigore non concesso o un episodio dubbio. Nemmeno l’arrivo del VAR che dovrebbe teoricamente mettere fine alle controversie permettendo di rivedere un’azione ha cambiato più di tanto la situazione.
Sicuramente, può capitare che un arbitro prenda una decisione impopolare o anche che sbagli, come è successo anche sul panorama internazionale e addirittura ai Mondiali di calcio FIFA – chi non ricorda il caso Moreno che ha toccato direttamente noi italiani nel 2002? – scatenando la furia dei tifosi. Tuttavia, quando si arriva ad un’aggressione è il segno che qualcosa non funziona nel modo in cui le persone concepiscono lo sport e la competizione sana.
Di recente, il nostro paese è stato teatro di un episodio molto brutto in cui un arbitro non solo ha subito critiche forti ma si è pure sentito rivolgere delle parole pesanti nei confronti di una persona che è morta da poco. Andiamo a vedere che cosa è successo e sopratutto, a capire cosa abbia scatenato questa furia da parte di un dirigente che ha deciso di aggredire fisicamente l’arbitro.
Minacce di morte
I fatti sono stati riportati da Fanpage: durante il match Under 17 Sporting Terni – Sangemini Sport uno dei dirigenti della prima di queste due squadre, non soddisfatto dell’arbitraggio, si è diretto verso lo spogliatoio della donna – ad arbitrare la partita difatti era in quel momento una ragazza – per manifestare il suo scontento. Purtroppo, non si è limitato ad una critica costruttiva o alle proteste di rito.

Stando alle testimonianze raccolte dal giornale, l’arbitro avrebbe ricevuto delle frasi come: “Eri da ammazzare da piccola” ma peggio ancora “Dovresti fare la fine di Ilaria, sarebbe da prendere un coltello”, una frase molto più grave considerando che il team a cui fa riferimento il dirigente è anche quello della città natale della donna. Per chi non avesse seguito la cronaca in questi giorni, il riferimento è al caso di Ilaria Sula, la ragazza uccisa dall’ex fidanzato che non accettava la fine della relazione.
Il dirigente ha subito una sospensione e la società ha preso una multa di cinquecento euro. Il caso ha ovviamente scosso pesantemente la comunità sportiva locale soprattutto per il riferimento all’ennesimo omicidio che ha visto una donna, vittima di uno stalker, perdere la vita.