
Arnaldi fa ritirare Djokovic: annuncio pesantissimo - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Il Masters 1000 di Madrid ha riservato una delle sorprese più clamorose di questa stagione: Novak Djokovic è stato eliminato da Matteo Arnaldi.
Una sconfitta che fa rumore, non solo per il calibro del campione serbo, ma anche per l’eccezionalità del risultato ottenuto dal giovane italiano, che ha messo a segno la vittoria più importante della sua carriera. Arnaldi ha giocato con coraggio e lucidità, approfittando di un Djokovic visibilmente appannato, incapace di imporre il suo ritmo come ai tempi migliori. Sul campo centrale della Caja Mágica si è consumato un passaggio di testimone simbolico. Arnaldi, cresciuto guardando Djokovic come un idolo, non ha tremato nei momenti decisivi e si è guadagnato l’applauso convinto del pubblico di Madrid.
Dal canto suo, il serbo ha accolto con grande sportività la sconfitta, abbracciando il suo avversario a fine match e ricevendo a sua volta il tributo di un’arena che sa di essere stata testimone di uno dei più grandi della storia. Per il tennis italiano è un risultato straordinario: un altro segnale che la nuova generazione non è solo un’onda passeggera, ma una realtà sempre più solida. Per Djokovic, invece, questa sconfitta sembra rappresentare qualcosa di più profondo. Un campanello d’allarme, una resa dei conti personale con ciò che il tempo inesorabilmente impone anche ai più grandi.
Rivelazione choc, Djokovic: “Non so se tornerò”
In conferenza stampa, come riportato da Eurosport Francia, Novak Djokovic ha affrontato con lucidità e una punta di malinconia il suo momento attuale. Il serbo, 37 anni il prossimo maggio, ha ammesso che continuare così, “cercando di vincere una partita o due”, è una sensazione completamente diversa da quella vissuta in oltre 20 anni di carriera. Sto vivendo una condizione nuova per me – ha spiegato Djokovic – è una sfida mentale affrontare questo tipo di sensazioni in campo, soprattutto ora che esco di scena quasi subito dai tornei”.

Il numero uno serbo non ha mai pronunciato apertamente la parola “ritiro”, ma ha lasciato intendere che la riflessione è in corso: “Non sono sicuro se tornerò qui anche l’anno prossimo. O forse lo farò… ma non come giocatore”. Djokovic ha riconosciuto che ormai i Grandi Slam rappresentano la sua unica vera motivazione, ma le sue parole raccontano la difficoltà di convivere con un orizzonte che si restringe e con la nuova generazione – da Sinner a Alcaraz – pronta a prendere definitivamente il comando. Il campione serbo sa che il suo tempo, almeno ai massimi livelli, sta finendo. Ma non per questo smetterà di essere un grande del tennis: “Alla fine sapevo che sarebbe successo”.