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Atletico Taurinense e non solo: la voce del futsal contro la violenza sulle donne
Il mondo del futsal non si è tirato indietro per combattere la violenza sulle donne: la bella iniziativa dell’Atletico Taurinense uno dei moltissimi esempi
Una catena per spezzare le catene. Per abbattere muri di omertà, castelli di violenza. Basta poco: il sorriso di un bambino, un rossetto sulla guancia. Il messaggio suona forte e chiaro: no alla violenza sulle donne. Mai. Nel weekend appena passato anche il futsal si è movimentato per un tema importante e – purtroppo – ancora di attualità. E lo ha fatto in modo originale e simpatica, ma non per questo meno seria. Ne è un esempio l’Atletico Taurinense da cui appunto coniamo il termine “catena”. Il direttore tecnico Toni Fiore d’accordo con la società, ha deciso di promuovere un’iniziativa che ha riscosso un grandissimo successo e che lui stesso ci spiega: «Parliamo di una vera catena di non violenza. In vista della partita di Serie C2 contro il Cus Piemonte Orientale abbiamo deciso di colorare le facce dei nostri ragazzi di rosso e di far scendere con loro in campo anche i bambini dai Pulcini ai Primi Calci. Abbiamo creato un fil rouge. Tra le mamme dei ragazzini sugli spalti, i giocatori in campo e dando mostra dei nostri bambini. Fondamentali nel progetto che la società porta avanti giorno dopo giorno con costanza, impegno e sacrifici». Già, quegli occhi spensierati e allegri dei fanciulli da contrapporre alla violenza più nera. Un argomento su cui ci rifiutiamo di stendere un velo sopra. «Quando parlo di catena intendo proprio questo – spiega Fiore -. Contrastare al pianto della violenza i sorrisi e la leggerezza rappresentati dalla purezza dei bimbi». Missione compiuta, in pieno. Ma gli esempi, in tutti i palazzetti d’Italia non si contano: la Divisione Calcio a 5 ha sfruttato lo slogan “Un grande giocatore non può essere un piccolo uomo”, e molte squadre – comprese quelle femminili, ovviamente -, hanno girato dei mini video che saranno visibili nei prossimi giorni. Il motivo è il più ovvio. Cercare ancora una volta di utilizzare il futsal come traino e veicolo per messaggi che vanno oltre al mero contenuto sportivo. Per il sociale e a fini educativi. Ce n’è sempre bisogno. In questo momento forse ancor di più…