(Credit: EFE / EPA / TOMS KALNINS)
Il gesto non è spiegabile. Le immagini sono oggettive, le interpretazioni un po’ meno, ma è difficile trovare qualcuno che possa difendere Titì Borruto. Nella finale della FIFA Futsal World Cup 2021 vinta dal Portogallo, nel primo tempo e sul risultato di 0-0 il laterale offensivo dell’Italservice Pesaro va in pressione su Ricardinho che improvvisamente cade per terra. Il gioco va avanti ma il sei volte Pallone d’Oro si contorce dal dolore tenendosi lo stomaco. L’arbitro Bukuev dopo esser richiamato a visionare la Var sventola il cartellino rosso a Borruto. Dal replay il pugno dell’argentino allo stomaco di Ricardinho è netto quanto ingiustificabile.
Così improvvisamente riemergono i gesti più assurdi che hanno fatto la storia in questa competizione ma in altre discipline. Indimenticabile la testata di Zidane a Materazzi in quel Francia-Italia nei mondiali di calcio del 2006 trionfali per la nostra Nazionale. Zidane e Borruto così distanti ma anche così vicini per la loro valenza nelle rispettive nazionali. Decisivi ma anche traditori nei momenti chiave. Ci si chiede che cosa possa passare per la testa a questi campioni così determinanti ma anche a volte così fragili. La psiche umana regala mille sfaccettature.
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