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Editoriale

Da Carlo Mazzone a Ciccio Angelini: quando lo sport sa anche emozionare

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Questo weekend, come vent’anni fa, nel calcio a 5 è andato in scena uno degli eventi più iconici di quest’ultimo secolo

Dal calcio al calcio a 5. Da “se famo tre vengo sott’a curva” a “ho parlato cor medico, con l’ambulanza state cor defibrillatore perché sto a morì”.  Da Carlo Mazzone a Ciccio Angelini. Lo sport quando si trasforma in passione fa anche emozionare. Quella corsa quasi da infarto anche se il fisico non è più predisposto nel farlo. Ma poco importa. Perché Mazzone il 30 settembre 2001 e Angelini il 14 marzo 2021 hanno scritto pagine che rimarranno negli archivi del calcio e del calcio a cinque. Il futsal è già imprevedibile di suo, se poi ci metti una rete decisiva che può valere la salvezza a meno di un secondo dalla sirena allora tutto è giustificato.

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La Todis Lido di Ostia è per Angelini un po’ come un figlio: da sgridare alla minima sbavatura, da non esaltare quando si rasenta la perfezione. Così l’ex numero uno azzurro vincitore a Caserta nel 2003 di uno storico Europeo, corre come un centometrista ad abbracciare i suoi ragazzi. E poi si strappa la camicia come Hulk. Tutto documentato dalle telecamere di Raisport. Tutto entrato già negli archivi di questa disciplina. Grazie Ciccio, perché il futsal ha bisogno in primis di persone appassionate, veraci ma soprattutto vere e coerenti, con tanti difetti ma in fondo quelli chi non li ha. Evviva il futsal, evviva Ciccio Angelini.

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