Editoriale
“Caro Futsal ti scrivo, così mi distraggo un po’…”
Dopo stanotte, amiamo troppo questa disciplina, per questo continuiamo a restare, quando forse la cosa migliore sarebbe andare via…
“…e siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò” abbiamo non a caso preso in prestito le parole di un poeta come Lucio Dalla, perché il futsal per noi è poesia, romanticismo, passione. Ma il futsal, come lo intendiamo noi, è appunto, molto lontano. Per questo proviamo a scrivergli più forte, affinché il futuro, come diceva il compianto cantautore bolognese, porti una trasformazione. Stanotte dopo una delle pagine più buie, in tutti i sensi, della nostra disciplina ci sembra giusto chiedere venia.
Scusaci mio caro ed amato futsal. Scusaci per come ti stiamo trattando. Scusaci perché non ricambiamo il tuo amore, perché forse è ancora solo una “cottarella”. Scusaci perché forse non siamo ancora pronti a considerarti come meriti perché forse non meriti tale nome. Scusaci perché ti trattiamo come calcetto e ci offendiamo quando, forse a volte anche giustamente, ti nominano così. Scusaci se, come quando eravamo piccoli, c’è uno che porta il pallone e decide lui con quale giocare. Scusaci se invece di imparare da coloro che ti chiamano “futbol sala”, abbiamo la presunzione di poterti maneggiare con destrezza. Scusaci se non sempre, anzi quasi mai, ti concediamo i tuoi spazi, i tuoi 40×20. Scusaci per tutte le volte che avevamo un appuntamento e lo abbiamo spostato o cancellato a nostro piacimento. Scusaci perché tu sei una fuoriserie, ma a volte ti diamo nelle mani anche di chi non ha la patente. Scusaci per tutte le volte che ai nostri incontri abbiamo portato gente che non ti conosceva e ti ha trattato con freddezza e sdegno solo perché non ti avevano reso così elegante come ti avevamo descritto.
Scusaci per la brutta figura di ieri sera per essere arrivati con tre ore di ritardo. Scusaci se qualcuno ti ha obbligato ad uscire anche quando attorno era ormai tutto buio e le luci della città erano ormai spente. Scusaci se per questo non hai potuto esprimere tutta la tua eleganza. Scusaci se per questo in pochi abbiamo potuto ammirarti. Scusaci se stasera tu sarai ancora lì, come se nulla fosse mai successo, come sempre, come ogni volta, senza batter ciglio. E noi verremo comunque a cercarti. Perché anche se noi continuiamo a sbagliare, tu ci perdoni sempre.
“Vedi caro amico, cosa si deve inventare, per poter riderci sopra, per continuare a sperare…..”