
Marco Simoncelli, il dramma torna in memoria a tutti (Wikipedia) - www.FutsalNews24.com
Un episodio in ambito della MotoGP riporta alla memoria lo shoccante dramma di Marco Simoncelli. E’ andata proprio così.
Lo sport della motocicletta, in particolare eventi di campionati come SBK e MotoGP, non perdona: la bellezza, l’adrenalina e la poesia in questo magico mondo fatto di motori rombanti, colori e sponsor a volte ci fa dimenticare che i piloti stanno ancora correndo su mezzi da centinaia di cavalli a bordo dei quali basta un errore per sbattere contro le leggi della fisica e l’asfalto, con conseguenze purtroppo tragiche.
La tecnologia è avanzata e progredita negli ultimi anni, fino a portare i piloti di moto ed auto da corsa a trovarsi molto più al sicuro rispetto a quanto poteva accadere negli anni settanta. Non è casuale infatti che i decessi e in generale, gli incidenti più pericolosi in questi sport siano andati calando fino ad oggi. Purtroppo però il rischio zero non esiste. Non ancora, almeno.
In particolare, un episodio che ha traumatizzato tutti è avvenuto il 23 ottobre del 2011 costando purtroppo la vita a Marco Simoncelli: il giovane e talentuoso pilota di MotoGP incontrò quel giorno la sua tragica fine sul famoso circuito di Sepang, dove le cadute di moto non sono certo rare. Però, in quell’occasione le moto dei compagni non riuscirono ad evitare Marco, caduto dalla sua Honda e lo travolsero, uccidendo il giovane.
Il padre: “Ho visto quello che accadde”
Dopo questo episodio, in MotoGP ci fu un velo nero, esteso fino ad oggi: i piloti e i semplici spettatori sono rimasti shoccati oltre ogni immaginazione dopo quanto è accaduto a “Sic”, come veniva affettuosamente chiamato. Nemmeno si può provare ad immaginare che cosa provino i suoi cari quando gli capita di vedere un altro incidente in MotoGP, cosa accaduta anche di recente.

Il padre di Sic, in queste ore ha rivisto proprio quello che accadde al figlio con un pilota che, secondo Paolo Simoncelli, ha realmente rischiato un tragico epilogo come quello del figlio: “Qualche centimetro più in là e sarebbe stato colpito anche lui sul collo. La vita è una questione di centimetri. E quando accadono certe cose, non puoi farci nulla”, così ha commentato quanto accaduto.
Il riferimento è ovviamente all’incidente occorso a Jorge Martin, campione in carica che in Qatar è stato quasi travolto dal compagno Di Giannantonio quando è caduto dalla moto: “Jorge Martin è stato molto sfortunato, però tutto è relativo. In Qatar gli è successo qualcosa di molto simile a quello che accadde nel 2011 al mio Marco, solo che Di Giannantonio gli è passato con la ruota sopra la gobba della tuta. Qualche centimetro più in là e sarebbe stato colpito anche lui sul collo”, il commento dell’uomo. E Jorge? Sa molto bene quanto è stato fortunato: “Poteva finire male”, aveva commentato dal letto di ospedale qualche ora dopo l’incidente che gli è quasi stato fatale.