La delegazione dell'Aosta alla recente Fenice Cup
Il coronavirus diffonde oltre che psicosi e timori, anche paradossi. In Valle d’Aosta infatti nasce un caso curioso. Non si tratta fortunatamente di un caso da contagio, ma della situazione alquanto kafkiana che vivono le società valligiane, in primis l’Aosta 511. Chiamatele pure vedute diverse, oppure semplicemente una mancanza di “coerenza” tra il Comitato Regionale Piemonte e Valle d’Aosta e la Divisione Calcio a 5. Il primo ha imposto il semaforo rosso a tutte le competizioni regionali fino a lunedì 2 marzo compreso, mentre da Roma arriva il semaforo verde per le gare in ambito nazionale. Così la Serie A2 e l’Under 19 dell’Aosta saranno regolarmente in campo al Montfleury per ospitare rispettivamente Città di Sestu e CDM Genova, mentre tutte le altre formazioni protagoniste sul palcoscenico regionale saranno costrette al riposo forzato. Ed è esclusivamente casualità che tutte le altre squadre dell’Aosta 511 (Under 17, Under 15 e Femminile), oltreché Valtournenche e Aymavilles in Serie C2, avrebbero dovuto giocare in trasferta, perché non avrebbero potuto comunque farlo nemmeno in casa. Anomalia più unica che rara per un Comitato che assorbe due regioni: succede anche questo nell’epoca del coronavirus.
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