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La notizia del suo ingaggio da parte del Taurus Futsal 2011 (leggi qui) aveva scosso il futsalmercato: Lys Gomis, ex portiere, tra le altre, di Torino, Lecce e Frosinone oltre che della Nazionale senegalese, ha scelto di ripartire dalla serie C1 del calcio a 5.
“Questa è una realtà che adoro – dice Gomis in esclusiva a Futsal News 24 – e credo fortemente in questo progetto. Io darò il mio contributo, che non sarà lo stesso che avrei potuto dare nel mondo del calcio, ma sarà comunque il mio meglio. Troverò gente molto più preparata di me, che pratica questa disciplina da anni, ma io non mi scoraggio così come non l’ho mai fatto nel corso della mia vita.”
Gomis si sofferma anche sulla sua carriera da allenatore e da preparatore dei portieri: “Amo tantissimo il calcio, in ogni sua forma. Voglio completare il mio processo di crescita, approcciandomi al futsal e capendone meglio i segreti e i fondamentali, così da poterli poi insegnare a tutti i ragazzi che si avvicinano alla scuola calcio e a questo ruolo.”
Inevitabile per il forte portiere tornare con la mente alla sua esperienza nel calcio: “Il momento più emozionante di tutta la mia carriera è stata quella del mio esordio in serie B. Albinoleffe-Torino, 26 maggio 2012: avevamo appena conquistato la promozione in serie A, io ho fatto il mio debutto ed è stato meraviglioso sentire tutti i tifosi granata che cantavano il mio nome.”
Nel corso della lunga intervista, Gomis torna anche a parlare della squalifica che lo terrà fuori dai campi fino a gennaio 2023: “Quello che è accaduto è sotto gli occhi di tutti: io non ho mai toccato nessuno, non sono una persona violenta e non lo sono mai stata. A testimonianza di ciò, il referto è stato poi cambiato (nel comunicato che accoglie parzialmente il suo ricorso, infatti, non vi è traccia della presunta aggressione e non emerge che abbia mai provocato dolore all’arbitro, ma si parla soltanto di “eccesso di agonismo”) e la squalifica ridotta: se avessi davvero aggredito quell’arbitro, sarebbe mai successo? Attendo delle scuse per tutto ciò, nessuno ha mai pensato al dolore che queste cose avrebbero potuto causarmi; io ho una famiglia, accompagno mia figlia a scuola e sentirsi additato come violento davanti a lei non è piacevole. Ho una scuola calcio, sono a contatto ogni giorno con i più piccoli e pensare che loro mi vedano come quello che non sono mi distrugge. Tutta questa vicenda è stata una barzelletta, mi ha rovinato la carriera e mi ha fatto stare davvero male: mi aspetto delle scuse formali, non che chi è stato protagonista di tutto ciò faccia poi carriera.”
“Il futsal è il futuro. Ai tifosi prometto che darò sempre e comunque il mio 100%. Ringrazio il presidente per questa possibilità; nella vita bisogna sempre credere in quello che si fa. Io credo fortemente in questo progetto e non vedo l’ora di dare il mio contributo”, chiosa Gomis.
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