Dal Mondo
Decreto Sostegni, sorridono ASD e SSD ma per lo sport non è abbastanza
L’approvazione del Decreto Sostegni a favore del mondo dello sport ha evidenziato i beneficiari e gli esclusi
In pochi sorridono, in tanti arricciano il naso. Il Decresto Sostegni non ha soddisfatto il mondo dello sport. Anzi. Molte categorie sono rimaste escluse, come collaboratori sportivi, palestre e tutti i lavoratori con partita Iva. A beneficiarne sono le ASD e SSD “a ristoro delle spese sanitarie di sanificazione e prevenzione e per l’effettuazione di test di diagnosi dell’infezione da
COVID-19″ e quelle che gestiscono impianti sportivi con particolare attenzione alle piscine. In dettaglio la bozza del decreto sostegni riguardante lo sport:
“L’importo di 20 milioni di euro costituisce il limite di spesa ed è destinato all’erogazione di un contributo a fondo perduto a ristoro delle spese sanitarie di sanificazione e prevenzione e per l’effettuazione di test di diagnosi dell’infezione da COVID-19, in favore delle società sportive professionistiche e delle società ed associazioni sportive dilettantistiche iscritte al registro nazionale delle associazioni e società dilettantistiche”.
“Per far fronte alla crisi economica determinatasi in ragione delle misure di contenimento e
gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 introdotte con il decreto legge 30 dicembre
2021, n. 229, recante “Misure urgenti per il contenimento della diffusione dell’epidemia da
COVID-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria”, le risorse possono essere parzialmente destinate all’erogazione di contributi a fondo perduto per le associazioni e società sportive dilettantistiche maggiormente colpite dalle restrizioni, con specifico riferimento alle associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi. Una quota delle risorse di cui al primo periodo, fino a 30 milioni di euro, è destinata alle società e associazioni dilettantistiche che gestiscono impianti per l’attività natatoria“.