
Dramma Valentino Rossi: il dolore è troppo grande (Instagram Valentino Rossi) - Futsalnews24.com
Valentino Rossi si ritrova a vivere un dolore troppo grande: la rivelazione del manager racconta della sofferenza del pilota
Ha conosciuto il bello della MotoGP, i trionfi ed il successo. Ma ha dovuto fare i conti anche con il dolore più grande connesso al motociclismo.
In 25 anni di carriera, Valentino Rossi ne ha viste di tutti i colori. Il pilota di Tavullia ha segnato un’epoca, vincendo nove titoli mondiali e diventando un punto di riferimento soprattutto per i giovani piloti che si avvicinano alle due ruote. Ha voluto intraprendere proprio questa strada con l’Academy che ha tirato su giovani talenti e li ha lanciati nel motomondiale.
Giovani come lo era Marco Simoncelli che proprio il motociclismo ha portato via troppo presto all’affetto dei suoi cari. Quell’incidente a Sepang nel 2011 ha segnato un punto di non ritorno per anche per Rossi che al pilota di Cattolica era particolarmente legato. Un legame tra due personalità per certi versi simili e tra le quali il feeling è scattato immediato.
La morte di Simoncelli ha però segnato in maniera profonda Rossi e a dirlo è l’ex manager del Dottore Carlo Pernat.
Valentino Rossi, il dolore per la morte di Simoncelli: “Si sentiva in colpa”
Nel corso di un’intervista a ‘Il Secolo XIX’, Carlo Pernat torna proprio al momento del terribile incidente che è costato la vita a Simoncelli.
Un dolore che per chi lo ha conosciuto non è mai svanito. “Quando è morto ho vissuto due mesi a casa sua, con i genitori. Non l’ho mai detto a nessuno, ma volevo smettere e lo stesso il suo papà, Paolo – le parole di Pernat – Ci siamo salvati a vicenda, entrambi abbiamo poi continuato. In sei anni abbiamo creato una fondazione, che oggi raccoglie due milioni di euro all’anno per darli in beneficenza“.

Un dolore che si porta dietro lo stesso Valentino Rossi, coinvolto suo malgrado nell’incidente che ha portato poi alla morte di Simoncelli. Pernat, infatti, racconta: “Marco era un ingenuo, amico con tutti e con Valentino Rossi. Per due mesi però non venne mai a trovare la famiglia. Si sentiva in colpa – la sua rivelazione – di averlo ucciso perché l’ultimo colpo con la ruota glielo diede lui“.
Una ferita che il pilota di Tavullia non è mai riuscito a rimarginare: “Da allora non è stato più lo stesso: secondo me se lo sta portando ancora dietro“. Un dolore che non si può ignorare e che ha accompagnato, e ancora accompagna, Rossi e tutti colore che hanno amato Simoncelli.