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L’Esseti chiude: addio ad un pezzo di storia del futsal piemontese
L’Esseti chiude i battenti: una società storica del futsal piemontese dice addio all’attività agonistica. La delusione di Luca Cappa, allenatore-giocatore della compagine settimese nell’ultima stagione
Scorrono i titoli di coda su una storica società piemontese come l’Esseti. «Purtroppo non ce la facciamo più a pagare a l’iscrizione. Non esiste in nessuna realtà che i giocatori debbano pagare per giocare». Le parole del player-manager Luca Cappa sanciscono la fine di un epoca. A Settimo Torinese viene perduto un pezzo importante di futsal con una squadra che dal nulla è riuscita a centrare anche la serie B. L’Esseti era considerata un po’ come la “cantera” del futsal piemontese. Giuseppe Iovino, per esempio, si è messo in mostra proprio con questa maglia ed ora è un punto fermo nell’ambiziosa L84. Tra i pali Fabio Pantaleo è ancora adesso uno dei migliori estremi difensori del Piemonte, senza dimenticare quel “guru” che in panchina aveva costruito un piccolo capolavoro. Con Franco Cappellino, l’Esseti ha vissuto sicuramente i suoi momenti più belli. Il presente invece racconta di una società che ha subito un lento e inesorabile declino. «Sono da tre anni – prosegue Cappa – che conviviamo con queste problematiche. E’ difficile far coesistere uno spogliatoio e infatti molti giocatori hanno fatto le valigie. Quest’anno abbiamo spesso utilizzato i ragazzi della juniores per poter giocare». Luca Cappa guarda in faccia alla realtà anche se “mi spiace per questa società che mi ha dato tanto in questo mondo per ben dieci anni”. Il cuore batte ancora con tanta voglia di calcio a cinque: «Con queste premesse mi sono anche un po’ stufato. Vorrei una società gestita bene con l’organico ben definito, da dirigenti competenti, campi al chiuso e soprattutto del denaro per coprire le spese principali».