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Feldi Eboli, il patron Di Domenico tuona: “Fatti non foste a viver in codesta categoria…”
Dopo il rinvio obbligato della gara con la Meta Catania il presidente della Feldi Eboli Di Domenico non è soddisfatto di alcuni comportamenti
Ricompare il fantasma dei rinvii in Serie A dopo un periodo in cui gran parte delle gare in programma si sono disputate. Il caso di covid riscontrato dal Saviatesta Mantova dopo la gara di sabato scorso ha portato il Centro ATS Val Padana a comunicare l’accaduto alla Feldi Eboli che si è vista costretta a effettuare i tamponi di rito e a rinviare la gara in programma questa sera con il Meta Catania. Ma il presidente dei campani Gaetano Di Domenico tuona in un’intervista apparsa sul sito ufficiale della Feldi:
“Cosa significa essere in Serie A se non dai merito ad un percorso fatto sul campo – commenta il presidente – Gioie e dolori, sconfitte e vittorie, quelle che bene o male tutti noi attraversiamo nella quotidianità e che si sono riflesse nel percorso sportivo. Appartenere ad una categoria non è una questione dinastica, non si nasce in Serie A ma ci si arriva. Una crescita aziendale vera e propria, con atleti e staff da supportare e sopportare, la dirigenza tutta con il presidente a capo ha degli obblighi, che vanno dall’organizzazione di una seduta di allenamento all’ottemperanza dei rimborsi. Un corollario di eventi che hanno delle responsabilità oggettive e penali, come gli adempimenti CoViD-19 a cui la società deve attenersi, non solo per un protocollo ma anche per un’etica morale e civica. Noi chiederemo, con tutti i mezzi a nostra disposizione, di fare chiarezza sull’episodio. Noi società siamo artefici e protagonisti di questa disciplina, ancor più in serie A dove rappresentiamo l’apice di questo sport, invece pare che molti siano bravi solo ad urlare agli arbitri se e quando c’è un errore, oppure facendo strali attraverso i social o altri media per vestirsi più da tifosi che da presidenti. Se questa è la Serie A del futsal, con rammarico devo prenderne atto e urlare il mio diniego. NON CI STO!”.
Ammesse e concesse tutte le difficoltà di una stagione senza precedenti a Di Domenico non va giù il comportamento di alcune società: “Siamo tutti orfani del nostro pubblico, chi conosce Eboli e il territorio sa quanto ci manca. Tutti noi abbiamo rinunciato ai nostri tifosi, ai palazzetti pieni, anche in trasferta, all’entusiasmo di un abbraccio durante una gara, per opportune esigenze contro un virus invisibile, tuttavia avvengono ancora delle scelleratezze. A questo punto devo credere che per molti l’obiettivo sia esclusivamente quello di depennare un’altra gara dal calendario, dimenticando o volendo dimenticare le regole, senza badare a responsabilità fondamentali che vanno oltre la sfera personale o comune di una società, ma ledono la credibilità di tutta la massima serie. Ripeto, se a molti può andar bene alla Feldi Eboli tutta non va giù questo modo di fare, vorrà dire che ne discuterò nelle sedi opportune e valuterò il futuro, scegliendo se sia doveroso o meno farsi da parte per tutelare la nostra di credibilità”, conclude il patron.