Futsal Euro
Futsal Euro 2018, il cammino in highlights di Spagna e Portogallo
Saranno dunque Spagna e Portogallo a contendersi il trofeo di Futsal Euro 2018, ripercorriamo il loro cammino sino alla finale attraverso highlights e momenti chiave
La finale più bella che Futsal Euro 2018 potesse sperare, non fosse altro per il fatto che Spagna e Portogallo sono geograficamente e calcisticamente tanto vicine quanto tremendamente lontane sul piano dei risultati. Sette titoli continentali per la Spagna, zero per i lusitani che addirittura sono alla loro prima finale dell’era Ricardinho. Mai come quest’anno, però, i rossoverdi sembrano maturi per riscrivere una storia da eterni piazzati. Jorge Braz ha assemblato una squadra che ha sin qui appassionato, divertito ed esaltato. Impressione destata già dalla prima uscita, con quel gioiello di rabona firmato O’Magico a stanare la Romania e mettere in guardia le rivali (clicca qui per le immagini di Portogallo-Romania). Archiviato in anticipo il discorso qualificazione, contro l’Ucraina si gioca a cuor leggero e per il primato del girone: è spettacolo lusitano, cinque marcatori diversi e superato con personalità anche il passaggio a vuoto nella fase centrale del secondo tempo (clicca qui per le immagini di Portogallo-Ucraina). Il quarto di finale propone un avversario scomodissimo come l’Azerbaigian, addirittura in vantaggio dopo meno di un minuto: ma è nell’inattesa difficoltà che il Portogallo dimostra di avere stoffa e maturità, confezionando una sinfonia che ha come direttori d’orchestra il rombante Pedro Cary e il solito Ricardinho che con un poker batterà il record storico di Eremenko (clicca qui per le immagini di Portogallo-Azerbaigian). E arriviamo alla splendida semifinale di ieri sera con la Russia, a lungo padrona della situazione salvo poi doversi arrendere nell’ultimo quarto di gara quando a salire in cattedra è l’uomo che non ti aspetti, ovvero Andre Coelho, autore della doppietta che ribalta la sfida e spedisce un poco brillante Ricardinho alla sua prima finale in nazionale (clicca qui per le immagini di Portogallo-Russia).
Se il percorso portoghese è stato netto, non altrettanto lo è stato quello della sette volte vincitrice Spagna. L’incipit, poi, è stato addirittura da brividi, con quel costante e inatteso inseguimento alla Francia ultima arrivata al tavolo degli Europei. C’è voluto un gol di Bebe con il portiere di movimento per scongiurare una sconfitta che avrebbe fatto cadere dalla sedia qualsiasi intenditore di calcio a cinque (clicca qui per le immagini di Spagna-Francia). Riposta in soffitta la sufficienza dell’esordio, le Furie Rosse si riscoprono molto poco furiose ma decisamente razionali, equilibrate e concrete: contro l’Azerbaigian bastano un guizzo di Pola e i riflessi di Paco Sedano all’ultimo secondo per vincere il gruppo e scongiurare un precoce incontro proprio contro il Portogallo (clicca qui per le immagini di Spagna-Azerbaigian). Stessa storia, stesso posto e stesso Adrian Alonso Pereira, meglio noto come Pola, nel quarto di finale contro la solida Ucraina: è un tiro a giro quasi “alla Del Piero” del barbuto giocatore dell’Inter Movistar a sistemare la pratica, nel contesto di un match controllato senza affanni e senza fronzoli dalla truppa di Venancio Lopez (clicca qui per le immagini di Spagna-Ucraina). E’ una Spagna che sembra però lievitare nel rendimento con il passare dei giorni e la palpitante semifinale contro il Kazakhstan lo certifica: rivoluzioni e controrivoluzioni fin oltre ai tempi supplementari, con il miglior portiere del mondo che per una sera sbaglia tutto o quasi, ma che ha la forza mentale per neutralizzare il rigore di Taynan. Una serata che ha restituito all’Europa del futsal un Miguelin finalmente determinante e rispolverato a lucido anche i vari Alex e Joselito (clicca qui per le immagini di Spagna-Kazakhstan). Insomma, la forza prorompente e l’entusiasmo del Portogallo contro la sicurezza tecnica e mentale e l’abitudine a giocare finali della Spagna: un pronostico? Impossibile farne.