Francesco Giuliano - Foto Alberto Gandolfo (Fotografo ufficiale Elledì Fossano)
Mister, iniziamo parlando di questa stagione, tracciando un bilancio fino ad oggi?
Non posso che essere molto contento. Il terzo posto attuale è arrivato in modo del tutto inaspettato e nemmeno i più ottimisti avrebbero potuto pronosticarlo. Io sono ottimista di natura, ma credo che stiamo facendo qualcosa di speciale.
Possiamo svelare una segreto di questo gruppo?
Credo semplicemente che i ragazzi abbiano trovato subito la giusta compattezza e sono molto felice di questo. Abbiamo mantenuto una base importante, pur cambiando molto. I nuovi arrivi sono stati fantastici nel loro inserimento e si sono rivelati perfetti per noi: gli uomini giusti al momento giusto. Ed anche la base “italiana” è ottima: la squadra è equilibrata e sono molto soddisfatto.
Anche dal mercato di dicembre è arrivato un rinforzo.
Abbiamo avuto l’occasione di prendere Cerbone e non ce la siamo lasciata sfuggire. Ha impiegato un attimo ad integrarsi, perché era reduce da sei anni con lo stesso allenatore, con un determinato sistema di gioco. Ma Daniele è molto intelligente, oltre che ambizioso, ed è stato capace di adattarsi in fretta, completando una rosa importante. Col suo arrivo abbiamo potuto iniziare a variare maggiormente il nostro gioco.
Che sfida sarà invece quella di domani pomeriggio?
Una bella partita, da giocare e da vedere. Loro in casa hanno sempre in vinto in campionato. Sono una macchina quasi perfetta. Sarà durissima per noi, perché sono organizzati molto bene, ma conosciamo il loro pochi punti deboli ed i nostri punti di forza. Inoltre la società ha organizzato la trasferta al meglio, non facendoci mancare nulla. Conosco tutti i rischi che corriamo nel giocare a viso aperto, ma vogliamo provare a prenderci i tre punti.
Che tipo di allenatore sente essere oggi?
A 27 anni credevo di essere già pronto: se ci penso… mi viene da ridere. Da quando ho smesso di giocare sono certamente più lucido nei momenti clou della partita, ma non mi sento affatto arrivato: voglio imparare e migliorare sempre. Vale anche per questo campionato, con la squadra: vogliamo continuare a fare bene, senza cullarci su quanto abbiamo fatto. Una stagione così ce la meritiamo tutta, noi come la società e in particolare Dario Lamberti.
Ha sempre belle parole per lui.
E le merita tutto. E’ sempre attento ad ogni minimo dettaglio e anche al di fuori del campo, con le recenti iniziative in favore del popolo ucraino, ha dimostrato ancora una volta il suo spessore umano. Sportivamente parlando, invece, a 27 anni mi ha dato una possibilità che non mi avrebbe dato nessun altro. Poi certo, anche il mio destino dipende dai risultati, ma finora penso di aver dato sempre il massimo
Chiudo chiedendole se è spaventato da un possibile salto di categoria.
Dobbiamo provarci. Perché no? Sappiamo bene quanto sia dura, è chiaro. Ci sono squadre impressionanti che vogliono la stessa cosa, ma non c’è anno migliore di questo per provarci, vista la riforma in atto. Da uno a dieci la difficoltà è cento, ma se siamo in condizione giochiamo alla pari con tutti e ci proveremo.
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