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Gualco: «Che rabbia non poter disputare la finale!»
Luca Gualco, ormai ex tecnico dello Sportiamo, spiega le sue decisioni e manifesta il suo dispiacere per non poter disputare una finale conquistata sul campo
Un misto di stupore, dispiacere e rabbia i giorni di Luca Gualco, i primi vissuti da ex allenatore dello Sportiamo. Una vicenda decisamente anomala con la società grugliaschese che ha optato per un repentino avvicendamento di ruoli. Il giovane allenatore spiega così il motivo per cui ha deciso di dimettersi: «Ho rifiutato il cambiamento innanzitutto perché per me erano sbagliate le tempistiche. Avrei dovuto prendere in mano la formazione di C2 oggi, quando invece era già messa male un mese fa e nel frattempo ha perso pure gli scontri diretti, restando ultima in classifica. E per di più senza possibilità di fare molto mercato vista la scadenza del 15 dicembre e il poco tempo a disposizione per valutare la rosa. Se avessi voluto restare con la squadra maschile lo avrei fatto, ma quest’estate avevo un’idea diversa su come costruire la rosa e quindi ho preferito tenermi la femminile».
Già, quel gruppo in rosa con cui, si dice, il feeling non fosse straordinario: «Sono sincero, io non mi ero accorto che qualche ragazza avesse dei problemi anche perché le ho viste sempre impegnarsi al massimo in campo. Ho detto loro che, parlandone, i problemi si sarebbero potuti risolvere tempestivamente invece che arrivare fino a questo punto. A volte si pensa che tutti debbano giocare come se si fosse al’oratorio: c’è chi gioca per vincere e chi per passatempo. Certo, io mi sarei aspettato qualche punto in più in classifica, ma le prestazioni in Coppa Italia mi avevano comunque ripagato: che dispiacere e che rabbia non poter disputare una finale conquistata solo una settimana fa». E il futuro, quale sarà? «Vedremo, non escludo nulla. Valuto molto positivamente il mio percorso nell’ambiente femminile, ho imparato certamente cose diverse. E in conclusione non posso che ringraziare lo Sportiamo per l’opportunità che mi è stata data: era la mia prima esperienza da allenatore sia nel maschile che nel femminile, non è stata una decisione banale concedermi questa fiducia».