
Infortunio del campione la verità - www.FutsalNews24.com
Il campione racconta la drammatica esperienza vissuta poco tempo fa: “C’è voglia di tornare”.
Il mondo dello sport professionistico è affascinante ma anche pericoloso: non c’è da dimenticarsi che praticare una qualsiasi disciplina a livello professionale, infatti, espone uomini e donne anche al rischio di infortuni ed incidenti che possono essere anche molto gravi o, come accade per esempio ai pugili che incassano troppi colpi o ai calciatori che si rompono una tibia, addirittura da fine della carriera.
Un atleta italiano molto dotato nel suo sport lo sa bene e, infatti, in queste ore ha parlato con la stampa dell’infortunio tremendo che lo ha colpito durante l’ultima manifestazione sportiva a cui ha preso parte. Si tratta di uno degli incidenti più temuti non solo nel campo dello sport che egli pratica ma in senso assoluto perché è una parte del corpo molto difficile da curare, oltre ad essere davvero doloroso.
Fortunatamente, nonostante l’impatto tremendo che questo infortunio ha avuto sul campione tricolore, sembra che egli stia affrontando la cosa nel modo migliore almeno sotto il profilo psicologico, al punto che si sente già intenzionato a fare tutto il possibile per ritornare, non appena sarà guarito del tutto da questo incidente. Ma andiamo a sentire il racconto drammatico di quei momenti.
Stecchi, un infortunio molto pesante
Claudio Stecchi, classe 1991 ed origini fiorentine è un atleta italiano che si muove nel campo del Salto in Lungo Indoor con un record di ben 5,82 ottenuto nel 2020 che lo rende uno dei primatisti italiani in questa disciplina. Possiamo considerare il campione un figlio d’arte dato che suo padre Gianni è stato a sua volta un atleta campione di questa disciplina ai suoi tempi.

Un brusco stop ha fermato la carriera del campione che durante l’ultima gara a cui ha preso parte in occasione del World Indoor Tour tenutosi in Polonia si è infortunato durante il secondo approccio alla sbarra per un salto in alto: “Ci sono stati diversi fattori che hanno creato molto shock: era in gara, ma se fosse successo in allenamento l’avrei gestita in modo migliore; non me lo aspettavo”, afferma l’atleta che si è rotto il tendine d’Achille, infortunio molto temuto che egli stesso definisce “tra i peggiori” per un atleta assieme alla rottura del legamento crociato.
Il tendine di Achille – che corre lungo tutto il polpaccio stabilizzando la gamba e assorbendo gli impatti – è scarsamente vascolarizzato e questo rende il suo recupero molto lungo e complicato. Il campione però sta già eseguendo la riabilitazione con coraggio: “Ho sentito un rumore, poi l’ambulanza, la corsa in ospedale e la sedia a rotelle. Sarà un processo lungo, ma almeno do movimento al corpo che è stato fermo per un mese e mezzo abbondante”. Auguriamo a Stecchi un pronto recupero.