Serie B

L84 in Serie A2, la gioia di Bonaria: «Una soddisfazione unica»

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Il mentore della L84, Lorenzo Bonaria, si gode la sua creatura che in appena sette anni ha scalato le categorie fino alla Serie A2 ed è ormai punto di riferimento a livello di settore giovanile e scuola calcio a cinque

Sembra incredibile, soprattutto provando a guardarsi indietro nel tempo. Era il 2011 e la L84 si iscriveva al campionato regionale di serie D e ora, nel 201,8 è stata promossa con tre giornate di anticipo in serie A2: «E’ una sensazione unica e soprattutto con un gusto particolare». Lorenzo Bonaria, fondatore e mentore, analizza la scalata di una società che ha sorpreso tutti gli addetti ai lavori: «Nella seconda intervista che rilasciai dopo l’iscrizione al campionato di federazione, avevo dichiarato che avremmo raggiunto la serie A entro dieci anni. Ricordo che queste parole non furono prese seriamente da molti colleghi, tanto che ci derisero su questa affermazione nel corso degli anni. Questa è una vittoria anche per loro». Un successo che ha radici profonde: «Questa è una società che gira come un orologio svizzero, in cui il primo ingrediente principale è la passione. Sinceramente non me l’aspettavo di arrivare in così poco tempo a questo livello, ma sono soddisfazioni portare per esempio centocinquanta persone nella trasferta decisiva, pagando di tasca propria il viaggio. Sono soddisfazioni vedere famiglie e bambini festeggiare, sono soddisfazioni vedere persone piangere per la felicità».

Mai un passo più lungo della gamba, con la parola “programmazione” che regna sovrana negli ingredienti principali della L84: «Si potrebbe chiamare anche teoria dei piccoli passi – prosegue Bonaria – non facendosi ingolosire da facili traguardi ma nemmeno deprimersi quando si incontrano le prime difficoltà. Circondarsi di persone affidabili, serie e con la passione del futsal, con giocatori che rispecchiano il nostro modo di intendere e vivere questa disciplina». Artefice di questa ascesa è stato Rodrigo De Lima: «In primis ha una grande qualità umana, ovvero il farsi amare da tutti, piccoli e grandi. Questo è estremamente raro, ma lui oltre ad essere molto preparato ha personalità e caratteristiche caratteriali in grado di mettere tutti d’accordo. La scuola calcio testimonia in maniera tangibile il suo lavoro. Prima di ingaggiarlo lo abbiamo seguito per un paio di anni, poi ci siamo stretti la mano per un progetto triennale, pronto ad essere prolungato». Il traguardo della serie A2, proietterà la L84 in un’altra dimensione: «Me ne sono accorto subito dopo aver centrato la promozione. Ci sono state le congratulazioni di tutti gli addetti ai lavori, in primis quelle del presidente Montemurro. Tanti messaggi che non pensavo nemmeno potessero arrivare. Siamo contenti perché stiamo facendo del bene a questo movimento e alcuni presidenti ci stanno prendendo come esempio». Rappresentare un’intera regione, è un onore ma anche un onere: «Siamo molto orgogliosi di questo e ci carica ancor di più di responsabilità. In Piemonte non è facile fare futsal anche perché le categorie giovanili rivestono ancora poco fascino per le famiglie e i campionati non hanno quella visibilità che meriterebbero». La L84, però, è la classica eccezione che conferma la regola: «Siamo molto soddisfatti del nostro movimento tra la Futsal School e tutte le categorie giovanili. Abbiamo prima osservato il lavoro di società come Aosta e Carmagnola, che curano molto le giovani leve, e poi ci siamo catapultati in un mondo che regala sempre grandi soddisfazioni».

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