Serie A

Lido di Ostia, in primis la salvezza e poi magari i playoff

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A sette giorni dall’inizio della serie A continuiamo ad analizzare le compagini ai nastri di partenza: il Lido di Ostia di mister Grassi

La società di Via dei Pescatori si appresta a cominciare il suo terzo campionato nella massima serie, puntando prima di tutto sui talenti che le strade della capitale le hanno vissute sin da piccoli. A partire dal timoniere: da Roberto Matranga a Maurizio Grassi, fino ad arrivare a Ciccio Angelini ed ora nuovamente a Maurizio Grassi. Ci si capisce meglio. Ed è così anche nel roster che da anni il Lido di Ostia allestisce, puntando tutto su una compattezza e un entusiasmo non ritrovabile probabilmente a nessun’altra latitudine del futsal nostrano.

Partiti in estate Motta, Pazetti, Gedson, Rocha e Cerulli, il club laziale ha confermato il blocco “tricolore” che la passata stagione ha raggiunto la semifinale di Coppa Italia ed è arrivato ad un passo dai play-off. Tra i pali ci sarà ancora Edoardo Di Ponto, ormai in pianta stabile nelle convocazioni del ct Bellarte; alle sue spalle addirittura due 2004, Colasanti e la new entry Alessio Gattarelli. Un altro Gattarelli, Daniele, agirà qualche metro più avanti, nel reparto arretrato condiviso con un altro giovanissimo, il classe 2002 Mentasti. A dar sostegno ci sarà probabilmente l’uruguaiano Navarro, perno della selecciòn sudamericana, autentico universale a disposizione di coach Grassi.

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Un altro che la maglia azzurra sembra ormai essersela cucita addosso è Matteo Esposito, che agirà sul settore di sinistra assieme al brasiliano Leandro, ex Pescara, giocatore dalla tecnica sopraffina alla ricerca della definitiva consacrazione. Sull’out opposto, partito Motta, al fianco di Cutrupi ci sarà lo spagnolo Sanchez Tienda, ex Catania e Cmb Matera, rientrato in Italia dopo l’esperienza nella sua Cordoba. Attacco tutta sostanza ed esperienza per i capitolini, con la riconferma di Poletto e capitan Barra. Quella che porterà prima di tutto alla salvezza e poi, magari anche ai playoff non sarà certo una strada fatta di lunghi rettilinei come quelle dell’impero, ma alla fine, quello che conta è che essa porterà a Roma.

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