Daniel Morrone in posa con Cristiano Andrietti (foto Facebook Olympic)
I playoff centrati sorprendentemente con il Real Canavese sono il miglior biglietto da visita possibile per Daniel Morrone, talento in erba della panchina che si sta ritagliando sempre maggior credibilità nel mondo in rosa. La sua nuova avventura si chiama ora Olympic, dopo una fine primavera trascorsa tra la delusione per un progetto in via d’estinzione, le lusinghiere sirene provenienti dalla Serie A2 e il fiorire definitivo del rapporto con la società druentina: «Sono davvero entusiasta di aver portato qui una squadra femminile e non posso che immediatamente ringraziare Cristiano Andrietti per la sua disponibilità e per avermi dato “carta bianca” nella costruzione della rosa. Ho trovato una società giovane ed entusiasta che si sta piano piano strutturando e cementando, aggiungendo di anno in anno qualche categoria in più. Qui c’è voglia di fare e di crescere, di costruire un progetto che duri nel tempo e che non si smarrisca in fretta come invece accade troppo spesso da altre parti».
Sarà dunque la prima volta nel campionato femminile di Serie C regionale per l’Olympic, ma non per Morrone che ormai ben conosce le pieghe del torneo piemontese e potrà avvalersi della collaborazione di Roberta Berardi come dirigente e Diego Monaco come preparatore dei portieri: «Spero sia un campionato lungo, dunque composto da un numero di squadre che mi piacerebbe arrivasse in doppia cifra. Sarebbe più divertente di certo e permetterebbe una programmazione del lavoro più ampia e approfondita. Partiamo senza avere un obiettivo dichiarato, la squadra è da amalgamare ma contiamo di essere tra le sorprese e di giocarcela alla pari un po’ con tutte: oggi come oggi vedo senza dubbio il Pasta tra le possibili favorite, ma attenzione anche al Santa Rita che sono certo starà nei quartieri alti». Squadra da amalgamare, si diceva, forte di un mini nucleo che Morrone ha portato con sé dal Real Canavese (Bisacca, Dragone, Vidano e Distefano), cui si sono aggiunte le tre top-player Gorrea, Antonazzo e Ferri con le quali il tecnico aveva lavorato ai tempi del Torino in Serie A, mentre Ciuro, Pellegrinelli e Bianco impreziosiscono una rosa che già così, seppur non ancora completa numericamente, pare di eccellente livello qualitativo.
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