
Napoli, attacco frontale a Conte: "Mi ha distrutto" (Instagram @antonioconte) - Futsalnews24.com
Il laterale esce allo scoperto a proposito del suo complicato rapporto col tecnico leccese: “Con lui ho parlato una sola volta”
Conte è quello che nel gergo calcistico si definisce un ‘Sergente di ferro’. Non vi sono dubbi sul fatto che il leccese sia uno dei migliori allenatori d’Italia e del mondo, uno dei migliori soprattutto nell’alzare il livello dei giocatori a sua disposizione. Con lui, se hai di base valori tecnici importanti, fai nove volte su dieci il salto di qualità.
Un salto a 360°, ma devi sposare appieno il suo lavoro e i suoi metodi da cui non transige. Si lavora duro, ci sono immagini recenti di calciatori distrutti dopo un allenamento con lui o che addirittura vomitano in campo. Ecco, se non sei disposto al sacrificio, per dirla alla Trump in The Apprentice, “You are fired”. Fine, “Sei fuori”.
Forse è questo il caso di un calciatore che ha lavorato recentemente con Conte, anche se per poco. È uno di quelli, ma in realtà il numero è assai ristretto in rapporto a quanti ne ha allenati fin qui, finito vittima della sua intransigenza. Del suo volere spingere sempre e comunque al massimo, giocatori e club, aspetto che ha inciso non poco sulla brevità – due anni sono già troppi – delle sue esperienze da allenatore.
Spence e il brutto ricordo di Conte: “Distrusse un po’ la mia sicurezza”
“Mi ha distrutto”, ha detto Djed Spence a proposito della sua esperienza al Tottenham con Antonio Conte in panchina. Il terzino inglese ex Genoa fa riferimento all’estate 2022, quando gli ‘Spurs’ lo strapparono al Rennes per scarsi 15 milioni di euro. Paratici lo prese per Conte, ma tra l’allenatore oggi 55enne e l’allora 22enne di origini giamaicane non scattò la scintilla. Anzi Conte lo bocciò praticamente subito, concedendogli solo qualche minuto fino a gennaio, quando Spence fece ritorno al Rennes in prestito.

Il classe 2000 non ha ancora digerito il ‘trattamento contiano’ e al podcast di Rio Ferdinand è andato giù duro contro l’ex capitano della Juventus: “Non è stata una bella sensazione, soprattutto perché ero arrivato al club pieno di energia. Ero sicuro di me ed elettrizzato, poi è come se sono andato a sbattere contro un muro di mattoni. Distrusse un po’ la mia sicurezza”.
“Avevo come la percezione che qualunque cosa facessi, lui non fosse contento di niente – ha proseguito Spence, dopo tre prestiti diventato finalmente una pedina importante del Tottenham (24 presenze quest’anno), ndr – Anche se facevi le cose giuste, ti chiedevi: ‘Ho fatto la cosa giusta?’ ‘Perché non è un tipo che ama fare complimenti”.
“Postecoglou non è ripetitivo come lo era lui. Forse sono stato troppo umile”
Cresciuto tra Fulham e Middlesbrough, il britannico ha evidenziato come non ci fosse alcun dialogo con Conte: “Si arriva ad un punto nel quale hai bisogno di una parola e di una conferma da parte del tuo allenatore, ma io ho parlato con lui forse una sola volta“.

Per Spence, ma non c’erano dubbi, meglio il suo attuale tecnico, l’australiano Postecoglou che gli ha dato fiducia ma che probabilmente verrà mandato via a fine anno dopo una stagione fin qui disastrosa per gli ‘Spurs’, perlomeno in Premier dove sono 14esimi con 34 punti. Forse solo la vittoria dell’Europa League (ai quarti affronterà l’Eintracht) potrà salvare Postecoglou, il quale – a detta di Spence – “non è ripetitivo in allenamento come lo era Conte. Con lui – ha concluso – ho probabilmente pagato l’essere stato troppo umile”.