CR Piemonte-VdA
Rappresentative PVA, ecco i nomi degli allenatori
Comitato Piemonte e Valle d’Aosta mai così sul pezzo: a metà settembre parte il nuovo ciclo delle Rappresentative, già scelti i tecnici
Non c’è che dire, mai come questa volta il Comitato Regionale Piemonte e Valle d’Aosta ha tempestivamente messo tutti i tasselli a posto per quel che sarà la stagione delle Rappresentative, il cui obiettivo finale è prefissato nel Torneo delle Regioni che si disputerà in Umbria a fine aprile 2018. Filo conduttore del progetto rimane Nini Punzurudu che proseguirà nel ruolo di responsabile tecnico di tutte le categorie: «Partiremo con i raduni verso la metà di settembre con quei ragazzi che già erano nel giro delle Rappresentative. Dopodiché inizieremo a visionare anche tutti gli altri giocatori durante i campionati. Con il maggior tempo a disposizione eviteremo i macro-raduni dell’anno scorso e, confrontandoci con gli allenatori, opereremo le migliori scelte possibili». Allenatori che, dunque, aspettano solo le nomine ufficiali da Comunicato ma i cui nomi sono ormai certi e con parecchie novità rispetto al passato, a identificare con chiarezza l’inizio di un nuovo ciclo. Partendo per cavalleria del gentil sesso, la Rapp Femminile avrà come nuovo condottiero Rocco De Felice (allenatore marchiato L84), il quale si avvarrà di Luca Ostanel (Fucsia Nizza) come collaboratore tecnico. Passando ai maschietti, novità assoluta sui Giovanissimi con l’ingresso in scena di Luca Di Bitonto, protagonista di casa Globo Grugliasco, il quale sarà aiutato dal mentore dell’Aurora San Gillio, Rosario Liciardi. Gruppo Allievi che dopo un lungo flirt promuove a capo allenatore la colonna dello Sportiamo Andrea Colella, il cui vice arriva invece dallo Sporting Orbassano e sarà Massimo Modenese. Novità più interessante che però giunge, in realtà, dalla Juniores: Giuseppe Vassallo e Matteo Lupo, rispettivamente nuovi tecnici di Eporedia e Real Canavese, rimangono all’interno dello staff e avranno pari compiti nella conduzione tecnica. Una scelta rivoluzionaria che Punzurudu spiega così: «Si tratta di un esperimento. Credo che quattro occhi vedano meglio di due, a maggior ragione in una disciplina molto situazionale come la nostra. Avranno pari ruolo e responsabilità, ma dovranno differenziarsi di volta in volta nelle fasi di gioco. Tra di loro c’è molto feeling, dovranno utilizzarlo insieme a intelligenza e buon senso. Abbiamo bisogno di provare qualcosa di diverso per cercare di diminuire il gap dalle regioni più avanzate. A fine stagione tireremo le somme e valuteremo se questo esperimento avrà dato i suoi frutti».