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Riforma del futsal, Tabbia: «Oriundi? Le figlie di Corsini parlano l’italiano meglio di me»

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L’allenatore dell’Avis Isola, Sergio Tabbia, si pronuncia sull’impatto della riforma del futsal italiano in Piemonte

La riforma del futsal italiano è arrivata anche in Piemonte con un impatto molto diverso rispetto al palcoscenico nazionale: «Da queste parti molte società hanno iniziato a lavorare con i giovani già da diverso tempo». Sergio Tabbia, strizza l’occhio al suo Avis Isola, ma anche al territorio astigiano come a quello regionale: «Sarà stato per la crisi che ha colpito anche il calcio a cinque ma ci sono molte realtà che hanno iniziato questo tipo di percorso da diverso tempo. Basti pensare solo a quelle che sono protagoniste nei campionati nazionali: l’Orange Futsal è un esempio più che concreto, come anche L84, l’Elledì Fossano e l’Aosta».

Il Piemonte sembra più preparato rispetto ad altre regioni a questa riforma ma c’è qualcosa che comunque non convince l’ex allenatore dell’Asti: «Non mi piace questo trattamento nei confronti dei non formati. Prima ci facevano comodo adesso abbiamo scoperto che sono un problema? Corsini è da vent’anni in Italia con tanto di passaporto italiano e non è possibile considerarlo un giocatore non formato. Le sue figlie parlano l’italiano anche meglio di me. Affermo tutto questo anche se noi dell’Avis Isola non abbiamo problemi di abbondanza di giocatori oriundi, ma in primis è il concetto che è sbagliato».

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