Serie A

Sandro Abate, una fame di vittoria da lupi

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A dodici giorni dall’inizio della serie A continuiamo ad analizzare le compagini ai nastri di partenza: la Sandro Abate di Angelini

Il nuovo tecnico Gianfranco “Ciccio” Angelini è stato chiaro sin da subito “voglio giocatori con la maglia sudata a fine gara, affamati di vittoria”. Il tecnico romano ex Lido di Ostia ha così costruito una Sandro Abate a sua immagine e somiglianza, fatta di esperienza, fisicità e temperamento. Caratteristiche basilari nelle scelte di mercato di Angelini, visto le partenze di Nicolodi, Crema e Fantecele, oltre a Ercolessi e Kakà, uomo-gol del vecchio Avellino, trascinato nella passata stagione con i suoi 14 gol. Gol che quest’anno i biancoverdi sperano di trovare nel classe ’89 Richard Gutierrez, considerato uno dei perni della nazionale colombiana e probabilmente ago della bilancia nelle ambizioni del club irpino. Gutierrez, ma non solo, visto che Duda Dalcin, jolly offensivo spesso utilizzato dall’ex trainer Batista anche da pivot, tanto da siglare 18 reti. A loro supporto, lo storico capitano Massimo Abate e il giovane talento azzurrino Pazetti, che Angelini conosce bene per averlo avuto alle sue dipendenze anche nell’ultima avventura.

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La catena di destra vede due nuovi innesti, vista la partenza di Nicolodi e Crema. Il playmaker Ugherani, a caccia di una maglia per Euro 2022, e lo spagnolo Lolo Suazo, autore di 16 reti in 18 presenze nell’ultima trionfale stagione dell’Olimpus. Sul lato opposto tutta l’esperienza di due ex Cmb Matera come il brasiliano Ramon e lo sloveno Bizjak.

Il vero colpo di mercato avellinese è arrivato sicuramente nel reparto arretrato, con l’arrivo dell’argentino Lucho Avellino, rientrato in Italia dopo l’esperienza al Cartagena. Il talentuoso ex Latina e Acqua&Sapone, andrà così a far coppia con Ante Danicic. Tra i pali, infine, la conferma più che meritata per Thiago Perez, il quale sarà supportato da Rizzo e Merola. Muscoli tanti, esperienza anche, la classe e il talento sicuramente non mancano, l’unico punto interrogativo, al momento, sembra essere la dinamicità. Ma quella, probabilmente, verrà fuori grazie ai decibel di quell’icona del futsal italiano chiamata Gianfranco “Ciccio” Angelini.

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