
Scontro con Verstappen: terremoto in Formula 1 - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Max Verstappen ha iniziato la stagione 2025 di Formula 1 in modo molto diverso rispetto agli ultimi anni, dove dominava senza rivali.
Dopo i primi due Gran Premi, l’olandese si trova ancora a secco di vittorie e costretto a rincorrere le McLaren, apparse in grande forma sin dal debutto stagionale. Una situazione inedita per il quattro volte campione del mondo, abituato a dettare il passo fin dalla prima curva. La RB21, nuova monoposto Red Bull, sembra non aver mantenuto le promesse. Le difficoltà nella gestione dell’assetto e il consumo gomme fuori controllo hanno penalizzato le prestazioni, lasciando Verstappen in una posizione di insoddisfazione crescente. Non è solo una questione tecnica: dietro ai risultati altalenanti si nasconde un malessere che ha radici più profonde.
Già nella seconda metà del 2024, Max aveva fatto trapelare frustrazione per alcune scelte gestionali del team (al tempo c’era Perez), ma ora le crepe sembrano essersi allargate. Secondo indiscrezioni, l’olandese sarebbe sempre meno convinto della direzione intrapresa dal team, sia sul fronte tecnico che su quello organizzativo. La sensazione è che Verstappen senta di non essere più al centro di un progetto cucito su di lui, ma piuttosto parte di una macchina che sta perdendo smalto e lucidità . L’ultima scelta di Marko e Horner ha mandato su tutte le furie il campione del mondo.
Verstappen contro Marko: Tsunoda snobbato
Il clima in casa Red Bull è più incandescente che mai. Dopo due Gran Premi privi di vittorie e con una RB21 che non è mai sembrata all’altezza delle aspettative, Max Verstappen si trova ora a gestire una frizione interna che va ben oltre le difficoltà tecniche. Come riportato da GPBlog.com, il quattro volte campione del mondo si sarebbe apertamente opposto alla decisione dei vertici del team, Christian Horner e Helmut Marko, di rimpiazzare Liam Lawson con Yuki Tsunoda già a partire dal GP del Giappone. Una scelta che Verstappen non ha condiviso e che avrebbe generato tensioni pesanti con il management.

Il pilota olandese avrebbe chiesto di mantenere fiducia in Lawson, ritenendo che le sue prestazioni sottotono fossero più da imputare alla scarsa competitività della vettura che non all’inesperienza del giovane neozelandese. La promozione di Tsunoda, invece, è sembrata a Max un segnale di scarsa coerenza e di superficialità nella gestione interna, soprattutto in un momento in cui il vero problema – a suo dire – è il progetto tecnico. L’impressione è che la Red Bull stia perdendo il controllo di una situazione che fino a poco tempo fa sembrava saldamente in mano. Verstappen, deluso e infastidito per non essere stato ascoltato, potrebbe davvero prendere in considerazione le sirene di Aston Martin e Mercedes per il futuro. E questa volta, lo spettro di un addio non sembra più solo un’ipotesi remota.