
Sinner, tremenda rivelazione: lo hanno tenuto nascosto (Instagram @janniksin
Nuove dichiarazioni sul caso Clostebol che ha travolto il tennista numero uno al mondo: “A tutti è sembrato sfuggire qualcosa”
Processo e squalifica di Sinner, nuova puntata di una telenovela praticamente infinita. Pensavamo si fosse conclusa col patteggiamento tra l’altoatesino e la Wada, che ha partorito una sospensione di tre mesi per il numero uno al mondo, oltre che il divieto di allenarsi in strutture affiliate fino al prossimo 13 aprile.
Invece rieccoci qua, a riparlare di un tema che ha riempito le pagine dei giornali e le home delle testate per mesi e mesi. Un dibattito infinito, per certi versi logorante, denso di polemiche. Alcune con fondamento, altre di natura spicciola. Da bar sport.
Sulla vicenda, che ha ovviamente scosso il mondo del tennis visto che il protagonista è il numero uno nel ranking ATP, si sono espressi anche molti colleghi del classe 2001. Più di tutti, e a modo suo il primo nemico pubblico di Sinner, Nick Kyrgios.

Quella dell’australiano, appena ritiratosi a Indian Wells e sempre più vicino al ritiro dopo l’intervento al polso, è proprio un’ossessione per Jannik. Un’ossessione nata dopo che quest’ultimo si è messo insieme con la sua ex compagna, la tennista russa Anna Kalinskaya, dalla quale si sarebbe diviso a fine 2024.
L’ultima uscita sul tema, sicuramente non l’ultimissima, è di un altro australiano: Alex de Minaur. A differenza del connazionale, però, lui ha un ottimo rapporto con l’azzurro. E poi le sue dichiarazioni a ‘The Age’, giornale del suo Paese, sono moderate e condivisibili. Almeno per coloro i quali non sono accecati dal tifo.
Processo Clostebol, de Minaur non ci sta: “Tenuti all’oscuro fino alla fine”. Ma ‘esalta’ Sinner
In sostanza per de Minaur l’intero processo per il ‘caso’ Clostebol getta delle ombre, lo definisce “inquietante” ma per come è stato gestito (non alla luce del sole) il tutto: “La riflessione comune a molti giocatori – ha detto – è legata al modo in cui si è svolto. A ogunono di noi è sembrato sfuggire qualcosa, perché siamo stati tenuti all’oscuro fino alla fine. Ecco cosa ha causato un certo tipo di reazioni”.

Come giusto che sia, de Minaur vuole che ogni tennista venga trattato come qualsiasi altro, senza disparità o favoritismi. Il suo non appare un attacco diretto a Sinner – semmai a chi ‘governa’ il tennis – con il quale i rapporti sono piuttosto stretti e che ha elogiato sempre nell’intervista al giornale australiano.
“Jannik è un ragazzo incredibile, sono cresciuto con lui e conosco quali sono i suoi valori nonché ciò che ha fatto dentro e fuori dal campo. Su di lui non posso dire che cose fantastiche”.