Terremoto in campionato: calciatore arrestato, ma ha un alibi di ferro - Futsalnews24.com (Pixabay)
Anche i calciatori a volte devono fare i conti con la giustizia. Non sono pochi i casi in cui il calcio si è trovato sconvolto da vicende giudiziarie.
Il calcio ha regalato momenti di gloria, ma anche storie di cadute fragorose, con alcuni dei suoi protagonisti finiti al centro di scandali giudiziari che hanno portato persino all’arresto. Dagli intrighi del calcioscommesse alle vicende personali finite fuori controllo, potremmo stilare una lista lunghissima di accadimenti di questo tipo. Basti pensare agli anni ’80, quando l’Italia fu travolta dallo scandalo del Totonero che portò in carcere giocatori di spicco come Enrico Albertosi e Bruno Giordano. Il calcio italiano non imparò la lezione e tre decenni dopo un altro terremoto colpì il sistema: il Calcioscommesse del 2011 coinvolse stelle come Cristiano Doni, ex capitano dell’Atalanta, e Giuseppe Signori, entrambi arrestati per presunte combine legate alle scommesse clandestine.
Anche fuori dall’Europa, il calcio ha vissuto episodi controversi. Nel 2015, il paraguayano José Luis Chilavert, storico portiere della nazionale, venne trattenuto dalla polizia per un’accusa di evasione fiscale. E che dire di Ronaldinho, arrestato in Paraguay nel 2020 per l’uso di un passaporto falso? Un colpo basso per un campione che, fuori dal campo, ha spesso vissuto senza freni. Ma gli scandali non riguardano solo il rettangolo verde. Il brasiliano Bruno Fernandes de Souza, ex portiere del Flamengo, venne arrestato e condannato per il brutale omicidio della sua ex compagna. Un caso che scioccò il Brasile e che ancora oggi è ricordato come uno dei più macabri nella storia dello sport. Dai campioni caduti in disgrazia ai casi più torbidi, questi episodi ricordano che il calcio, a volte, può scrivere pagine nere tanto quanto quelle leggendarie. Stavolta però c’è stato un errore abbastanza imbarazzante da parte delle forze dell’ordine.
La legge è uguale per tutti, ma è anche il caso di dire che non tutti sono uguali, neanche quando si tratta di fratelli. Il caso che ha coinvolto Abdoulaye Keita, esterno offensivo del Getafe, ha inizialmente scioccato il mondo dello sport, ma poi tutto è andato per il meglio, almeno per il calciatore. Già, perché a farne le spese sono stati il fratello e qualche cugino, i quali nel 2022 si resero protagonisti di un brutto evento.
Dopo aver scatenato una rissa a Toledo, il gruppo di aggressori si è dileguato prontamente. Tuttavia il giovane autore della denuncia avrebbe inizialmente confuso Abdoulaye Keita con il reale responsabile del reato: il fratello del calciatore. Stando alle ultime notizie riportate da calciomercato.it, Keita avrebbe inoltre un alibi di ferro, poiché il giorno in cui si è consumata la rissa l’esterno del Getafe era nel bel mezzo di una sessione di allenamento con la propria squadra. Anche se le autorità stanno ancora svolgendo le indagini del caso, Keita è stato rilasciato ed è potuto tornare ad allenarsi regolarmente.
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