
Thiago Motta, attacco pesantissimo: "Juve indegna" - Futsalnews24.com (screen Youtube)
L’esonero di Thiago Motta segna la fine di un esperimento che la Juventus aveva sposato con convinzione all’inizio della stagione, ma che si è rivelato un fallimento su più fronti.
L’idea era quella di voltare pagina dopo gli anni complessi post-Allegri, puntando su un allenatore giovane, con una visione di calcio moderna e una spiccata personalità. Ma la realtà si è dimostrata ben diversa. La Juventus non ha mai trovato un’identità precisa, è mancata nella costruzione del gioco, nell’intensità e, soprattutto, nei risultati. Le sonore sconfitte contro Atalanta e Fiorentina sono state il punto di non ritorno, e il confronto acceso tra Motta e i dirigenti bianconeri ha fatto emergere tutte le crepe di un rapporto logoro.
La classifica parla chiaro: obiettivo Champions League a rischio, spirito smarrito, spogliatoio freddo e confuso. La scelta di affidarsi a Igor Tudor per dare una scossa non è altro che la presa d’atto della dirigenza di un progetto tecnico fallito. Ma il problema non è solo in panchina. Anche il mercato estivo non ha portato l’apporto sperato: scelte discutibili, investimenti che non hanno reso, reparti sbilanciati. Ecco perché, se Motta paga con l’esonero, anche Cristiano Giuntoli dovrà fare i conti con un bilancio sportivo che, almeno finora, lascia l’amaro in bocca. Il responsabile dell’area tecnica, arrivato per rifondare e rilanciare, dovrà ora dimostrare che le sue scelte non sono state solo scommesse mancate. Intanto, Antonio Cassano ha commentato duramente l’intera gestione societaria.
Esonero Motta, Cassano al vetriolo: “Stile di me**a”
Antonio Cassano non le ha mai mandate a dire, e anche stavolta non ha fatto eccezione. L’ex fantasista barese, intervenuto a Viva el Futbol, ha commentato con il consueto stile diretto e senza filtri l’esonero di Thiago Motta da parte della Juventus, riservando parole durissime alla società bianconera. Lo sfogo è partito dal riconoscimento degli errori del tecnico, giudicato “improponibile” per una squadra di vertice, ma è poi rapidamente degenerato in un attacco frontale alla dirigenza. Nel mirino di Cassano è finito lo stesso Cristiano Giuntoli, reo di essersi smentito pubblicamente e di non aver protetto la sua stessa scelta tecnica: “Dopo Firenze ha detto ‘crediamo in Thiago’ e poi l’ha fatto fuori. Se ha deciso lui, si dovrebbe dimettere. Se non comanda lui, peggio ancora”.

Ma lo sfogo si è concentrato soprattutto sul concetto tanto sbandierato di “Stile Juve”, ridotto da Cassano in maniera brutale a “Stile di me…”. Perché secondo lui almeno – una volta erano bravi a coprire le cose, ora non c’è nessuno che rappresenta la Juve davvero. Una bordata che non ha risparmiato nemmeno i giocatori, ritenuti non all’altezza della maglia e privi di personalità. Cassano, nel suo stile colorito, ha smontato pezzo per pezzo quella che un tempo era considerata una delle società più solide del calcio europeo.